Sound or Space or Time. La strada che conduce alle differenze passa da qui. Benvenuti al RUFA CONTEST 18.
La distanza che separa il bianco dal nero, ed il nero dal bianco, è composta da uno spazio dilatabile, che si espande e si contrae a seconda della nostra visione. Il RUFA Contest 2018 porta l’occhio ad esplorare la tensione che emerge dalla diversità, che restituisce la vastità delle sfumature, ampliando al massimo la nostra visione. Eppure, nello sforzo dell’accettazione di ciò che è lontano, l’Umanità, da sempre, produce opere memorabili. Quarta edizione del RUFA Contest. Non c’è più niente da spiegare, ora è solo tempo di raccogliere. Studenti ed ex dell’Accademia stanno realizzando produzioni spettacolari. Un mix di arte, video, nuovi media, fotografia e grafica. Una fucina inarrestabile di creatività che osserva il potenziale delle cose più minuscole depositate nelle pieghe del suono, dello spazio e del tempo. Giugno 2018: Roma apre le porte ad un evento divenuto ormai parte del tessuto culturale della città.
Lo spettacolo, il talk offerto dalla Presidente di Giuria Shirin Neshat ed infine la premiazione: il RUFA Contest è una serata perfetta, nella quale si celebra la creatività più pura, quella che già oggi rivolge lo sguardo al domani.
SOUND or SPACE or TIME in White and Black. Presidente di Giuria Shirin Neshat. Tantissimo da vedere e vivere, per un evento che non vorrete assolutamente perdere. Anno dopo anno il RUFA Contest ha dato agli studenti dell’Accademia la possibilità incredibile di confrontare il proprio lavoro con il giudizio e l’analisi di figure che altrimenti sarebbero sempre rimaste distanti da loro.
E invece, Stefan Sagmeister, Karim Rashid, Francis Keré hanno valutato le opere degli studenti, esaminato il loro potenziale, regalato consigli e suggerimenti preziosissimi, donando poi all’intero pubblico della serata un talk dall’alto valore contenutistico.
Ora è il tempo di Shirin Neshat. La straordinaria e pluripremiata artista, è pronta ad incontrare gli studenti e lavorare con loro, in una master class privata, sull’esatta definizione delle loro opere, per poi proclamare il vincitore dell’Edizione 2018 ed infine donare al pubblico di Roma un talk gratuito denso di spettacolo, significati, storie, visioni. Assolutamente da non perdere.
Anche per questa edizione il primo premio per il vincitore del Contest è composto da 2.500 euro e un biglietto di andata e ritorno per New York, per incontrare Neshat nel suo studio.

Shirin Neshat è lo sguardo sul mondo del femminile, della relazione politica fra corpo e militanza.
È l’indagine accurata e minuziosa dello spazio impalpabile che risiede, fluttuando, fra il bianco ed il nero, sul confine fra arte e reportage.
Iraniana di nascita, residente a New York, pluripremiata per i suoi lavori, la Presidente di Giura del RUFA Contest 2018 cercherà il nuovo vincitore fra le pieghe del non detto, utilizzando la sua squisita capacità metaforica di composizione ed estetica e di analisi del contesto umano.

Cosa definisce il mondo attraverso le diversità? Dove si annida la paura? Anche quest’anno il RUFA Contest prende i suoi migliori studenti e li sfida sul terreno concettuale delle idee alte, quelle che contengono il mistero della vita.
Riuscire a raccontare una storia universale utilizzando, per fabbricarla, gli strumenti specifici delle competenze creative, rappresenta per gli studenti RUFA l’apice di un percorso di studi ricco di contaminazioni ed influenze enormi.
Qualunque sia il supporto scelto, gli studenti RUFA devono connettersi con una narrazione che si muove su meridiani logici (spazio, tempo, suono) e paralleli visivi che includono le infinite sfumature (bianco e nero). L’incrocio fra queste coordinate deve riuscire a tracciare la mappa dinamica e fluttuante della differenza e della distanza fra gli elementi cardine, perché è nell’assenza che si nasconde tutto quello che ancora dobbiamo scoprire.
Quindi ancora una sfida appassionante per gli studenti RUFA, difficile ma esaltante, ancorata com’è, poi, al giudizio inappellabile di Shirin Neshat, alla sua incredibile sensibilità sulle storie del mondo.