Bogdan Melinte
24 dicembre 1968, “Earthrise” diventa la fotografia più celebre degli anni della corsa allo spazio. Per la prima volta l’uomo ha una immagine della propria Terra nella sua intimità, fragilità e allo stesso tempo straordinaria bellezza.
La vita quotidiana ci separa continuamente da quel punto di vista così lontano in cui possiamo ammirare nell’insieme il nostro pianeta e il fascino della sua natura. Se è servita una fotografia a prendere coscienza collettiva della Terra, di che cosa abbiamo bisogno oggi per riprendere consapevolezza della sua essenza? Se potesse bastare il piccolo gesto di entrare in contatto con la nostra Terra, questo, riuscirebbe a far riscoprire ciò che abbiamo da tempo messo da parte?
Geoscapes è un progetto interattivo che si pone la sfida di riscoprire attraverso la gestualità e il contatto fisico con la materia la bellezza del paesaggio naturale che il nostro Pianeta sa offrirci. Si vogliono accentuare quei sensi che possono riaprire le porte della nostra memoria primordiale. Il tocco e la rielaborazione generativa della bellezza che la Terra ci ha donato, riconduce alla riscoperta del complesso sistema organico, che per secoli ha ispirato l’intera umanità.
24 dicembre 1968, “Earthrise” diventa la fotografia più celebre degli anni della corsa allo spazio. Per la prima volta l’uomo ha una immagine della propria Terra nella sua intimità, fragilità e allo stesso tempo straordinaria bellezza.
La vita quotidiana ci separa continuamente da quel punto di vista così lontano in cui possiamo ammirare nell’insieme il nostro pianeta e il fascino della sua natura. Se è servita una fotografia a prendere coscienza collettiva della Terra, di che cosa abbiamo bisogno oggi per riprendere consapevolezza della sua essenza? Se potesse bastare il piccolo gesto di entrare in contatto con la nostra Terra, questo, riuscirebbe a far riscoprire ciò che abbiamo da tempo messo da parte?
Geoscapes è un progetto interattivo che si pone la sfida di riscoprire attraverso la gestualità e il contatto fisico con la materia la bellezza del paesaggio naturale che il nostro Pianeta sa offrirci. Si vogliono accentuare quei sensi che possono riaprire le porte della nostra memoria primordiale. Il tocco e la rielaborazione generativa della bellezza che la Terra ci ha donato, riconduce alla riscoperta del complesso sistema organico, che per secoli ha ispirato l’intera umanità.