Il mio progetto pone attenzione alle reazioni che producono le opere d’arte nelle persone: emotivamente e “fisicamente” e si rivolge alla fruizione dell’opera da parte delle persone, alla sinergia tra la stessa e lo spettatore ed allo scambio anche “energetico” che ne deriva. Come luogo d’indagine, osservatorio privilegiato, ho scelto una mostra d’arte contemporanea, per potermi concentrare sulla prima impressione che un fruitore ha di fronte ad un’opera d’arte, anche priva di “aura”. Ogni spettatore ha un’empatia diversa, necessaria per far “vivere” l’opera stessa e renderla pienamente opera d’arte. Mi sono chiesta perché il nostro sguardo fa più attenzione alle opere e meno al fruitore… non è anch’esso parte integrante dell’arte? Ho quindi deciso di dare la giusta importanza allo spettatore trasformandolo in un’opera d’arte, elemento totalizzante di una sorta di installazione. La bellezza non è solo caratteristica dell’arte ma anche di colui che s’immerge in essa, diventando per un attimo, un magico tutt’uno. In questo dialogo tra opera e fruitore si coglie la “divina estetica” in cui rifugiarsi o perdersi alla ricerca della verità.
L’Arte senza Empatia non esiste.
My project focuses on the reactions of people in front of works of art: emotional and "physical" reactions. It pays attention to the moment of the artwork sight by people, to the synergy that blooms between the work itself and the viewer and to the exchange, also "energetic", that derives from it. As a place of investigation, a privileged observatory, I chose a contemporary art exhibition, where I could focus on the first impression that a user has in front of an artwork, even without "aura". Each viewer has a different empathy, necessary to make the work "live" and make it fully a work of art. I wondered why our eyes pay more attention to works and less to the user ... isn't it also an integral part of art? So I decided to give the viewer the right importance by turning it into a work of art, an all-encompassing element of a sort of installation. Beauty is not only characteristic of art but also of one who merges into it, becoming for a moment a magical one. In this dialogue between the work and the user, we can grasp the "divine aesthetic" in which we can take refuge or lose ourselves in search of the truth.
Art without Empathy does not exist.