#25 Breathe

Michal Zemel

Il movimento dell’aria è invisibile. A volte riusciamo a percepirlo, altre volte no, tuttavia respirare è il segnale della vita, fuori dal controllo degli essere viventi e al tempo stesso fortemente legato alla loro esistenza. L’intento di questo progetto è dunque descrivere la connessione tra gli esseri viventi e la forza naturale della vita, dando una forma a qualcosa che viene vista solo dal punto di vista di un effetto secondario del vento e del suo movimento. Vivere è una esperienza individuale ma è anche un atto collettivo di tutti gli esseri viventi, un ecosistema caratterizzato dalla rigenerazione delle risorse, in particolare l’aria. Questa complessità di singolare e plurale, di inerzia e di vita, di elementi dell’aria, naturali e sintetici, è la mia idea di della Divina Estetica. Nella mia installazione utilizzerò oggetti e materiali della vita quotidiana, paradossalmente molto distanti dalla divinità, cercando di descrivere la connessione divina tra gli esseri umani e la natura e spingendo gli spettatori a determinare il significato dell’opera, trovando il proprio respiro e la propria definizione di divinità.


The movement of air is invisible. Sometime we can notice it, while others not at all, yet breath it is the mark of life, out of the control of the living but fully under their service. In my installation, I aspire to depict the connection between human and the natural force of life. I try to put a form on something only seen by its secondary effect of wind and movement. Living is a singular act, one human being, a plant or an animal. However, it is also a collective operation of living-beings codependence, an eco-system of the regeneration of resources, air in particular. This complexity of singular and plural, active and sill, natural and synthetic elements, of air, breathe and life is my expression of the Divine Esthetic. In my installation, I use simple objects, paradoxically very distant from "divinity", trying to depict the connection between human and nature. I aspire to push the viewers to find their meaning to the work, their own breath and their definition of divinity.